Consumi, è di nuovo allarme per il caro-caffè: quanto ci costa
10 marzo 2025
Consumi, è di nuovo allarme per il caro-caffè: quanto ci costa
E' di nuovo allarme per il caro caffè: la tazzina di Espresso al bar è rincarata del 20% negli ultimi quattro anni, a causa dell'aumento dei prezzi della materia prima dovuto agli effetti del cambiamenti climatici e delle crisi geopolitiche, ma anche a causa di speculazioni che, come si sa, non mancano mai nel settore agroalimentare. Le quotazioni internazionali del caffè Sui mercati internazionali, il prezzo del caffè ha raggiunto 384,40 cents la libbra quest'anno. Si tratta di un 20% in più rispetto ad inizio anno, anche se nell'ultimo mese il prezzo è sceso di quasi il 5%. Rispetto al pari periodo di un anno fa, il contratto future sul caffè è quasi raddoppiato. Le motivazioni risalgono alla scarsità di piogge presso lo stato Minas Gerais in Brasile, l'area in cui si produce il caffè Arabica, che rischia di compromettere il raccolto. In più, l'Ico ha annunciato che le esportazioni di caffè a gennaio sono crollate del 13% rispetto ad un anno fa a 10,83 milioni di sacchi, mentre nei primi quattro mesi della stagione 2024/2025 si è registrato un calo del 4,9% a 42,79 milioni di sacchi. Da febbraio 2024 a gennaio 2025, si registra un aumento per l''Arabica (+12,3%), mentre frena il Robusta (-3,1%). L'aumento dei prezzi del caffè sta svuotando gli scaffali dei grandi rivenditori in alcuni paesi europei, come i Paesi Bassi, ma anche in Germania e Belgio. Com'è la situazione in Italia In Italia, il caffè costa in media quasi il 20% in più del 2021, in base ad uno studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) in collaborazione con Assoutenti, che ha messo a confronto i prezzi del caffè servito nei bar delle principali città italiane. Analizzando i dati dell'Osservatorio prezzi del Mimit, infatti, emerge che il prezzo nelle grandi città è passato da una media di 1,03 euro del 2021 a una media di 1,22 euro di gennaio 2025, con un aumento superiore al 19% Listini tuttavia estremamente diversificati sul territorio: Bolzano si conferma la città col caffè più costoso, con un prezzo medio di 1,43 euro, seguita da Trento, Pescara e Trieste con 1,34 euro. Sul versante opposto, è Catanzaro la più economica mentre anche Napoli, capitale mondiale del caffè, registra incrementi superiori al 32% e un prezzo medio ormai prossimo a quota 1,20 euro. L'allarme di Assoutenti "Alla base del caro-caffè vi sono una serie di fattori: il caro-energia che determina maggiori costi in capo ai pubblici esercizi, e i rincari della materia prima", spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, aggiungendo che il rincaro del caffè "rischia di modificare le abitudini consolidate degli italiani, spingendoli a ridurre i consumi al bar o dirottandoli verso la classica, e più economica, moka in casa". Assoutenti lancia anche un allarme sull'impatto del caro-caffè sulle tasche degli italiani, in quanto la pausa caffè al bar rappresenta un appuntamento fisso quotidiano per milioni di perone, al punto che in Italia vengono servite ogni anno 6 miliardi di tazzine nei locali pubblici della Penisola. Questo significa che la spesa per l'espresso passa dai 6,18 miliardi all'anno del 2021 agli attuali 7,32 miliardi, con un aumento di ben 1,14 miliardi a parità di consumi. Aumenti finiti? Gli aumenti registrati sin qui non saranno isolati. Secondo Cristina Scocchia, Ceo di Illycaffe, i prezzi potrebbero crescere ancora parecchio. Si stimano nei prossimi mesi aumenti del 15-20% a causa dei prezzi delle materie prime sempre più alti. "Comunque oggi non ci sono le condizioni reali perché il prezzo debba restare così alto", precisa Scocchia, citando i fenomeni meteo avversi che si sono risolti in Brasile e Vietnam e i ben noti problemi con il Canale di Suez, anche questi in gran parte risolti. "Il caffè è una 'soft commodities' e su queste la speculazione è molto alta", ammette la manager di Illycaffè, ricordando che il mercato è turbato anche dall'incertezza provocata dai dazi. (Foto: Tyler Nix su Unsplash)
[Torna alla Home]
Archivio notizie
Nel 2023, le emissioni nazionali dei gas serra diminuiscono del 26% rispetto ai livelli del 1990. Questo andamento è dovuto all'aumento dell'efficienza energetica da fonti rinnovabili, nei settori industriali e al passaggio all'uso di combustibili a... [leggi tutto]
 
Rafforzare la collaborazione nella gestione delle emergenze e nella prevenzione dei rischi legati alla mobilità ferroviaria, stradale e marittima: questo è il principale obiettivo del nuovo Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento della Protezione... [leggi tutto]
 
L’ABI ha appena diffuso una lettera circolare agli Associati in cui segnala che è stata pubblicata, sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, la Delibera del Consiglio dei Ministri con la quale è prorogata per 12 mesi la misura di... [leggi tutto]
 
Domani 19 marzo - presso il Charlemagne Building di Bruxelles - si terrà Together in Action!, l’edizione 2025 dell’evento annuale del Patto Europeo per il Clima, iniziativa dedicata a favorire il coinvolgimento di cittadini, imprese e istituzioni... [leggi tutto]
 
Acquedotto Pugliese (AQP) fa alcune precisazioni in merito alle notizie relative a contestazioni riguardanti l Dissalatore di Taranto, sottolineando che l'opera "è ecosostenibile secondo gli stringenti criteri della Tassonomia UE ed il CNR non si è... [leggi tutto]
 
Il Clean Industrial Deal mobiliterà nel breve termine oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione industriale pulita nell'Ue, di cui un'ulteriore garanzia di 1 miliardo di euro nell'ambito dell'attuale bilancio comune. È quanto ha... [leggi tutto]
News
25 marzo 2025
Nel 2023, le emissioni nazionali dei gas serra diminuiscono del 26% rispetto ai livelli del 1990. Questo andamento è dovuto all'aumento dell'efficienza energetica da fonti rinnovabili, nei settori industriali e al passaggio... [leggi tutto]
  Osservazioni in tempo reale
Segui XMeteo su Twitter
Segui XMeteo su Twitter
questa pagina: